Ho conosciuto Sara nell’estate 2020, ad una fantastica cena vegan curata da lei in un posto magico, l’agriturismo “La Bosca” della mia cara amica Ornella.
Tra gli ulivi abbiamo trascorso un pomeriggio stupendo, praticando yoga
seguito da una cena magica tra i filari delle vigne.
Qui ho assaggiato una cucina che da subito ho capito essere particolare, avere un’anima.
Non ho il vezzo di fotografare ciò che mangio quando sono fuori casa, amo assaporare il momento, ma ho la gioia di avere ricordi di quella serata.
Nulla era lasciato al caso: dal sacchettino con i cracker di riso fatti in casa a vari gusti, alle fantastiche composizioni culinarie.
Sara, impegnatissima ed estremamente concentrata, si affacciava solo per illustrarci i piatti e poi fuggiva in cucina. Che serata fantastica e che bei ricordi!
Sempre Ornella, ci ha dato l’opportunità di conoscerci meglio e fare progetti!
Una cosa che ho ammirato da subito di Sara è, oltre all’indubbia competenza, l’apparente semplicità dei suoi piatti, dove nulla è lasciato al caso: dai principi nutritivi, alla stagionalità delle materie prime e molto altro!
All’inizio non sapevo fosse naturopata, consulente alimentare ed esperta di cucina macro, bio e vegan!
Lascio la parola a lei perché una passione che diventa lavoro va spiegata in prima persona!
“Tutto accadde quando la mia alimentazione ebbe una scolta, in primavera, dopo anni di accumulo di peso, decisi che volevo dimagrire. Incontrai un nutrizionista, che dietro a quel titolo aveva un’anima, una comprensione, un non giudizio.
Non fu come le altre volte, non avevo una tabella già prestabilita da seguire, ma degli strumenti da adattare a me stessa, delle indicazioni da fare mie.
Tutti i giorni avevo un diario sul quale dovevo scrivere oltre a quello che avevo mangiato, come mi ero sentita.
Una cosa nuova, cosa significava “sentirsi”?
Tutte le mattina all’alba avevo un impegno con me stessa, far muovere il mio corpo, dare aria al mio cervello e cercare di unirli attraverso il cuore, dal quel momento in poi compresi cosa voleva dire sentirsi, ascoltarsi.
Il cibo, il corpo, tutto quello che era esterno mi aveva dato la forza di entrare dentro di me, da quel momento in poi scelsi di non privarmi più di me stessa e il seme cominciò a germogliare e a crescere.
Nutrirsi è un modo per evolversi, di prendere contatto con quella parte scomoda e sconosciuta che è dentro di noi.”
Penso che non ci sia veramente altro da dire!
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