SALVIA, PER UNA MEMORIA DA RECORD!

3 Maggio 2021 By 0 Comments

di Francesca Bacca

Un’ottima memoria, talmente forte da sembrare “di ferro” è quella che desidereremmo tutti!

Non c’è nulla di più prezioso della memoria e non solo quella personale ma anche quella storica, quella sociale.

Ho ormai compreso che la natura ci ha sempre fornito tutto il necessario per vivere al meglio delle nostre possibilità, sta a noi il comprendere dove guardare e magari aprire meglio gli occhi!

Sono ormai all’ordine del giorno le malattie neuro-degenerative, le cure non esistono ma vi siete mai chiesti se c’è la possibilità di ritardarne i sintomi ?

Cosa possiamo fare  per aiutare il nostro cervello a rimanere giovane più a lungo?

Oltre all’alimentazione corretta, ad una vita sana, all’evitare gli stravizi come il fumo, ci sono notevoli doni di natura che possiamo utilizzare per amplificare le nostre performance cognitive ad ogni età!

La Salvia è la risposta!

Nota dalla notte dei tempi per le sue molteplici proprietà e virtù, questo piccolo arbusto perenne veniva utilizzato da Egizi, Greci, Romani.

I nativi americani ne bruciavano le foglie secche per rituali sciamanici.

Viene ancora impiegata per purificare gli ambienti da quelle che la mia cara amica Ornella, naturopata esperta, chiama “energie prevaricanti”.

Il nome stesso “Salvia” deriva dal latino “salvus” ovvero salvo grazie alle sue proprietà benefiche conosciute dalla notte dei tempi.

Del resto è un arbusto perenne, sempre presente nei nostri orti e non a caso, la natura ci ha sempre fornito tutto ciò che serve per star bene!

Ha proprietà antibatteriche, balsamiche, espettoranti, antinfiammatorie, carminative, antispasmodiche ecc. Però in questo articolo vorrei parlare delle sue proprietà preziose per quanto concerne la memoria.

Salvia lavandulifolia

Vi sono vari tipi di salvia, il più famoso è la Salvia officinalis che, assieme alla Salvia lavandulifolia, può dare una spinta pazzesca alla nostra memoria.

Studi interessanti mostrano come estratti di salvia possano aiutare le performance mnemoniche in soggetti sani favorendo il passaggio da breve, a lungo termine della stessa.

In soggetti affetti da patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, si ritiene possa favorire la ritenzione mnemonica inibendo l’attività dell’acetilcolinesterasi enzima questo che è oggetto di inibizione da parte dei farmaci che rallentano la degenerazione cerebrale.

In sostanza, meno l’acetilcolinesterasi funziona, meglio è per la memoria delle persone affette da queste maledette patologie perché i neurotrasmettitori non vengono attaccati dall’enzima.

Un’unica foglia carnosa dalle molteplici qualità ci è stata regalata dalla natura per accompagnarci ad ogni passo, apriamo gli occhi e sfruttiamo questi doni per avere una vita sana e più a lungo!